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CineBookFood, presentato il libro della Toman. Le lacrime di Oliverio e il pregiudizio sulla Calabria

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Tanta gente, al punto che il Caffè letterario si è rivelato angusto, per la presentazione del libro di Adriana Toman, “Pregiudizio di Stato. Quell’Italia a sovranità limitata. Il caso Oliverio”, promossa all’interno di CineBookFood, con la direzione artistica di Mattia Scaramuzzo, la partnership del Punto Callipo, il sostegno della Pro Loco e il patrocinio dell’amministrazione comunale.

Una presenza massiccia che dimostra quanto ancora da queste parti la figura di Mario Oliverio eserciti un certo fascino.

Dopo i saluti di Mattia Scaramuzzo, del libro hanno parlato Piero Cirino, direttore di Acrinews.it e conduttore della serata, e l’autrice. La Toman ha ricostruito la vicenda giudiziaria di Oliverio, che s’intreccia a quella politica e, soprattutto, umana. Non sono mancate stoccate al protagonismo di certi magistrati e al modo in cui le notizie siano state divulgate dagli organi di stampa.

Il sindaco Pino Capalbo si è soffermato sull’azione amministrativa a favore dei Comuni, con il trasferimento di fondi importanti, soprattutto per l’edilizia scolastica, portata avanti dall’allora esecutivo regionale.

Molto appassionato e applaudito l’intervento di Giuseppe Aieta, ex consigliere regionale politicamente da sempre vicino a Oliverio. Il pathos con cui ha espresso certi concetti a un certo punto hanno emozionato l’ex presidente della giunta regionale fino alle lacrime. Aieta ha sottolineato la pulizia morale di Oliverio e il suo instancabile impegno contro la criminalità. Sulla sua vicenda giudiziaria, “lo dico in questo territorio che mi è caro, tornerà il profumo dei fiori”.

L’ex consigliere regionale Giuseppe Cristofaro ha ricordato i tanti meriti di Oliverio, ma anche sottolineato alcuni errori, soprattutto nella scelta di persone che poi sono scappate via alla prima burrasca.

Roberto Le Pera ha inquadrato la questione giudiziaria di Oliverio dal punto di vista tecnico, soffermandosi sui principi cui la giustizia non dovrebbe derogare.

L’ex governatore ha concluso la serata ripercorrendo le tappe salienti di quella stagione politica, dell’ostruzionismo romano alla sua candidatura e delle sue rivendicazioni per affermare l’autonomia delle sua Regione, fino alle vicende giudiziarie. “Renzi – ha detto – mi aveva promesso che sarei diventato commissario alla Sanità, poi tutti sapete come andò a finire”.

Per Oliverio, “sulla Calabria c’è un inveterato pregiudizio a tutti i livelli e, se non riusciamo a rimuoverlo, per noi non c’è futuro. Anche ai tavoli romani c’è insofferenza verso i nostri tentativi di renderci autonomi rispetto a certe scelte”.

Sulla sua ricandidatura alle ultime Regionali, “conoscevo il pericolo di quell’avventura, ma nella vita ci sono scelte che vanno fatte, battaglie che vanno combattute e io sono da sempre abituato a tenere la schiena dritta e a guardare negli occhi le persone”.


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