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In occasione della Festa di Liberazione arriverà al cinema il docu-film su Flora Monti, la più giovane staffetta partigiana italiana

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Il docu-film Flora, opera prima di Martina De Polo, è stato presentato in anteprima lunedì 18 marzo al Bari International Film Festival, nella categoria Documentari Italiani.

Il film, scritto dalla stessa regista insieme ad Alex Scorza è stato prodotto da Combo, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, Comune di Bologna e Comune di San Lazzaro di Savena. Nella produzione c’è il supporto di UNICEF:  “Nelle storie familiari di molti di noi ci sono i racconti dei nostri nonni e genitori di sfollamento e resilienza in seguito alla seconda guerra mondiale” – ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia. “Purtroppo, oggi come allora ci sono tanti bambini e giovani vittime di guerra, violenza e sfollamento. Come UNICEF Italia, proprio nell’anno in cui celebriamo il nostro 50° anniversario, siamo felici di aver dato un contributo alla realizzazione di questo film: quella di Flora è una storia di grande attualità che ci ricorda l’importanza del lavoro dell’UNICEF sempre accanto ai bambini più vulnerabili, nel dopoguerra in Italia e ancora oggi ovunque si verificano conflitti nel mondo.”

Flora Monti, originaria di Monterenzio (oggi inglobato nella città metropolitana di Bologna), è stata la più giovane staffetta partigiana della Resistenza Italiana, ora ha 94 anni e vive nel capoluogo emiliano. Il documentario parla di lei, partigiana bambina nell’Appennino Tosco-Emiliano e del viaggio che ha affrontato nel ’44 per giungere fino al campo profughi di Cinecittà a Roma, dove ha vissuto per sette mesi. Flora faceva parte di una famiglia di antifascisti e i nazisti intrapresero una caccia capillare per colpire chiunque aiutasse o facesse parte della Resistenza.

La loro casa è stata bombardata e la famiglia Monti, costretta a fuggire, si è unita con altri profughi alla carovana organizzata dai soldati americani che poi li condurrà a Roma passando da Firenze. Cinecittà, dopo i bombardamenti è diventato il più grande campo profughi d’Italia, dove si sono raccolti migliaia di sfollati.

Flora Monti, ancora oggi vivente, parla in prima persona di come a soli 12 anni decise di entrare nella 66ma Brigata e di schierarsi apertamente contro il nazifascismo per consegnare segretamente messaggi ed armi alle varie cellule della Resistenza sparse nella zona dell’Appennino Tosco-Emiliano. Ci racconta la storia vissuta attraverso gli occhi di una bimba, una storia di sofferenza e di terrore ma soprattutto di speranza, di determinazione e libertà, terminata nel 1944 con l’intervento degli alleati Americani.  Il suo racconto e quello di altri esperti viene intervallato da ricostruzioni degli eventi narrati con un linguaggio innovativo. Attori teatrali con maschere della commedia dell’arte, scenografie suggestive con oggetti storici, materiale video di attualità sapientemente maneggiato per creare momenti di suggestione con la tecnica del video mapping dei luoghi attraversati dalla protagonista, videoproiezioni sui corpi degli attori, sono gli elementi che interagiscono per creare un racconto originale ed artistico.

Il filmè diviso in tre parti: la prima parte racconta della storia di Flora partigiana, la seconda parte racconta del viaggio surreale che la carovana di sfollati ha affrontato per giungere fino a Roma, mentre l’ultima parte parla della vita nel campo di Cinecittà. La canzone della colonna sonora Staffette in bicicletta è stata donata da Vinicio Capossela, per omaggiare l’opera e i valori storico e umano in essa contenuti. Per interpretare la giovane partigiana è stata scelta l’adolescente bolognese Deina Palmas, al suo debutto, unica interprete di cui si può vedere il volto. Flora sarà distribuito nelle sale da Lo Scrittoio a partire da domenica 21 aprile in occasione dei giorni della ricorrenza della Liberazione.

Werner Altomare


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