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Tutto pronto per il SilunaFest

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La seconda edizione del SilunaFest si tiene sempre ad Acri in Calabria, sulle montagne della Sila, dall’1 al 4 agosto con un programma e alcune iniziative che ne confermano sì le radici locali, ma anche la profonda connessione con un circuito culturale di più ampio respiro. Viene infatti rinnovato, da un lato, il gemellaggio con il Festival di Aliano “La Luna e i Calanchi”,ideato e promosso dal poeta Franco Arminio, ispiratore anche del SilunaFest. Dall’altro lato, quest’anno il festival intreccia il tema del paese e del paesaggio a un progetto ancora più esteso, il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un progetto-installazione presentato nel 2005 alla 51ª Biennale di Venezia, che negli anni ha subito una continua evoluzione, divenendo il simbolo-icona del cambiamento inteso come trasformazione e rinascita. Grazie infatti alla collaborazione tra il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Cittadellarte, negli anni si è sviluppata una grande opera collettiva, con sempre nuove installazioni in ogni parte del mondo, compresa oggi l’area di Acri nella Sila greca. Il progetto artistico, ideato, promosso e fortemente voluto dal direttore del SilunaFest Giacinto Le Pera, si concretizza in una grande installazione di verde: 70 metri di lunghezza e 35 di larghezza per 58 nuove piante di pino laricio, disposte come il simbolo del Terzo Paradiso di Pistoletto, che incontra quello della Sila, il pino laricio, su una radura a 1.200 metri di altitudine, in un’opera permanente promossa dall’Associazione Siluna. L’obiettivo del festival è di arricchire ogni anno il programma di contenuti e proposte che possano rilanciare l’economia locale, partendo da un approccio culturale ed emozionale, configurando il festival come un momento di aggregazione imprescindibile nel vissuto della comunità-paesaggio. «La questione dei paesi, sempre più soli e ripiegati su loro stessi – commenta Giacinto Le Pera – si affronta con una politica mirata e con la brama incalzante di valorizzarli attraverso la riscoperta: l’intera kermesse ha tale mission. La musica, la poesia, l’arte tout court trasformeranno Acri in un grande teatro a cielo aperto, sul cui palcoscenico il vero protagonista non sarà però il borgo, la sua bellezza e i suoi ritmi lenti, bensì il terzo cerchio: la comunità.» Proprio come il terzo cerchio introdotto da Pistoletto nell’intersezione dei due cerchi del simbolo matematico, che rappresentano presente e passato stretti nel più saldo dei legami, tra cui si apre appunto un terzo cerchio, sede ideale di tutto quello che sarà e, dunque, del futuro.

Tante le attività in programma: da Franco Arminio che apre il festival dialogando assieme a cinque sindaci di piccoli borghi arbereshe del cosentino sul tema spopolamento, alla Capitale Europea della Cultura che porta ad Acri una video-installazione sulla questione aree interne e che fa ufficialmente parte del programma Matera 2019. Molti gli artisti invitati e che arrivano da ogni parte d’Italia oltre che dalla stessa Calabria.


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