Platea

66ma Cerimonia di consegna dei David di Donatello

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Il cinema italiano ha celebrato la scorsa settimana uno dei momenti più importanti del proprio ciclo annuale: la consegna dei David di Donatello, la statuetta miniatura dell’opera dello scultore Fiorentino. I premi vengono assegnati dall’Accademia del Cinema Italiano e sono i nostri Oscar nazionali.

La cerimonia, quest’anno giunta alla 66ma edizione, si è tenuta “in presenza”, rispettando le disposizioni anti-covid, a Roma in due luoghi distinti: gli studi di produzione della Rai, intitolati a Fabrizio Frizzi, e al Teatro dell’Opera; oltre che con i collegamenti in video di alcuni candidati. La manifestazione, trasmessa in diretta da Raiuno, è stata condotta da Carlo Conti affiancato da Piera Detassis Presidente dell’Accademia del Cinema. A causa della chiusura forzata delle sale cinematografiche dovuta alla pandemia che ha impedito le proiezioni, per questa edizione l’Accademia ha preso in considerazione anche i film che sono stati distribuiti sulle piattaforme streaming.

Ai nastri di partenza si sono presentati favoriti Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con 15 candidature e Hammamet di Gianni Amelio con 14, curiosamente due film biografici; l’uno sulla vita del pittore Antonio Ligabue, l’altro su quella del politico Bettino Craxi, sebbene limitata quasi completamente al suo esilio in Tunisia. Ma mentre il primo film si è aggiudicato 7 premi, il secondo si è rivelato una delusione portando a casa solo il premio per il miglior trucco, che è quello che è servito a Luigi Ciminelli, Andrea Leanza e Federica Castelli per rendere somigliantissimo, dopo estenuanti ore di lavoro quotidiano, Pier Francesco Favino al leader socialista. A Volevo nascondermi, invece, sono andate le statuette per il suono, le acconciature, la fotografia, la scenografia, la regia e quella per il miglior attore protagonista a Elio Germano.

Il premio per la migliore attrice protagonista è stato assegnato a Sophia Loren per La vita davanti a sé, al suo settimo David su sette candidature; nonostante ciò è apparsa visibilmente emozionata sul palco.

L’incredibile storia dell’isola delle rose, diretto da Sidney Sibilia che racconta la vicenda dell’Ingegnere Giorgio Rosa il quale negli anni 60 aveva costruito una piattaforma al largo di Rimini con la velleità di farla diventare stato indipendente, ha conquistato le statuette per il miglior attore non protagonista a Fabrizio Bentivoglio e per la miglior attrice non protagonista a Matilda De Angelis.

Miss Marx, altro film biografico, sulla vita di Eleanor Marx, figlia di Carl, co-produzione italo-belga diretta da Susanna Nicchiarelli, si è presentata con 11 candidature, vincendo i premi per la migliore produzione, per il miglior compositore e per i migliori costumi a Massimo Cantini Parrini, che lo aveva già vinto lo scorso anno per Pinocchio di Mattia Garrone, per il quale ha ricevuto anche la candidatura agli Oscar.

Anche l’altra nostra candidata agli Oscar: Laura Pausini, ha dovuto cedere il David di Donatello per la migliore canzone originale a Luca Medici alias Checco Zalone che se lo è aggiudicato per Immigrato dal suo film Tolo Tolo, al quale è andato anche il David dello spettatore che premia il film visto dal maggior numero di persone al cinema.

Nel corso della cerimonia, il momento più toccante è stato certamente quello della consegna del David per la migliore sceneggiatura originale attribuito al compianto Mattia Torre per il film Figli, ritirato dalla piccola figlia Emma.

Pietro Castellitto si è aggiudicato il premio come regista esordiente per I Predatori, Il miglior film straniero e 1917 di Sam Mendes. L’Accademia, infine, ha attribuito due David Speciali a Diego Abatantuono e a Monica Bellucci, mentre quello alla carriera è andato a Sandra Milo.

Werner Altomare


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