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Acri-Depurazione, ditte escluse, ricorsi e polemiche

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Nel centro presilano tiene banco l’esclusione delle tre ditte partecipanti alla gara relativa per i lavori di adeguamento e realizzazione dell’impianto di depurazione. Si tratta di un importo che supera i 15 milioni di euro, finanziamento proveniente dal Cipe e risalente al 2013.
Dopo le polemiche sulla composizione della commissione, la gara è stata esperita, ma le tre ditte partecipanti sono state escluse. Prima una, poi le altre hanno fatto ricorso al Tar e si attende un pronunciamento entro il prossimo 12 maggio. Intanto subentra l’inquietudine per la possibilità che si perda il finanziamento. A darvi voce, sono stati i consiglieri di opposizione Pino Capalbo e Maria Mascitti, in una interrogazione al sindaco.
“Il Comune di Acri – vi si legge in premessa – ha avviato con procedura aperta per l’affidamento in project financing a gara unica della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, nonché l’esecuzione dei lavori di adeguamento e costruzione degli impianti di depurazione e rete fognante” e “successiva gestione funzionale ed economica del servizio di depurazione e collettamento”, nonché “la gestione funzionale ed economica per la durata di 20 anni dell’intera filiera fognaria-depurativa”. Al Comune sono arrivate tre offerte.
La commissione di gara, “dopo l’istruttoria escludeva due delle società partecipanti “perché non era stata fornita alcuna indicazione circa la riferibilità della certificazione di qualità all’attività di progettazione, costruzione e gestione di impianti di depurazione, come richiesto dal bando ai fini della partecipazione della gara, e una terza partecipante veniva esclusa per mancanza della certificazione Iso solo relativamente alla attività di progettazione”. Relativamente alla mancanza di alcuna indicazione circa la riferibilità della certificazione di qualità all’attività di progettazione, costruzione e gestione di impianti di depurazione, la stessa Stazione appaltante chiariva nelle Faq che non è richiesto e non si applica, poiché trattasi di previsione che viola la tassatività delle cause di esclusione”.
Almeno una delle concorrenti “ci risulta abbia impugnato l’esclusione dinanzi al Tar Calabria, con conseguente richiesta di risarcimento danni per “mancato affidamento e perdita da chance” e, nel caso in cui si dovesse dimostrare l’illegittimità dell’esclusione dei concorrenti la Corte dei Conti, potrebbe successivamente agire in rivalsa nei confronti dell’amministrazione comunale per danno erariale”.
Quindi Capalbo e Mascitti “chiedono di sapere, se anche nelle more della pronuncia del Tar, si procederà al pagamento delle competenze dei componenti la Commissione esaminatrice e del Rup; se corrisponde al vero che il Comune di Acri deve procedere all’espletamento e all’aggiudicazione della suddetta gara entro il 30 giugno 2016 al fine di evitare la perdita del finanziamento”. Una prima risposta il sindaco l’ha data, dicendosi non preoccupato per questo ultimo aspetto, ma, in ogni caso, bisognerà attendere il pronunciamento del Tar.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 03-05-2016.


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