Black out delle linee telefoniche, il sindaco diffida Telecom e Anas
Nell’era delle interconnessioni e della comunicazione esasperata accade che basti un cavo tranciato da un tagliaerba per isolare un’intera comunità.
E’ accaduto mercoledì mattina nei pressi della galleria alle porte del centro cittadino. Dieci ore circa di black out totale. Solo dopo le cinque del pomeriggio si è ritornati alla normalità.
Uffici pubblici, attività commerciali, scuole, ospedale senza linea telefonica e con l’impossibilità di poter accedere alla rete.
D’incanto le cose più banali, quelle più scontate del menage quotidiano diventano ostacoli insormontabili. Pagare una bolletta, richiedere un certificato, pagare con bancomat al supermercato diventa operazione impossibile da completare.
Anche semplicemente cercare di contattare un parente o un amico per un motivo qualsiasi risulta una chimera.
La zona in cui è avvenuto l’incidente presenta dei cavi non interrati e questo espone il sistema a rischi che, come avvenuto mercoledì, ma anche in passato con gli incendi estivi, mandano in tilt un’intera comunità.
Accadrà di nuovo, e non occorre trasformarsi in cassandre, in assenza di interventi che possano mettere in sicurezza l’impianto in quella zona particolare del territorio.
A distanza di dieci ore, la rete si è vendicata, con numerosi commenti, talvolta non propriamente urbani, per denunciare i disagi patiti dai cittadini o anche semplicemente per sfogare rabbia e delusione per ciò che, per mancanza di servizio, non è stato possibile fare.
Non sono mancate ovviamente le polemiche politiche con responsabilità addossate agli amministratori locali per non essere riusciti a evitare che un evento simile si verificarsi ancora, dopo le paturnie estive dovute agli incendi.
E il sindaco Pino Capalbo non ha perso tempo. Passata l’emergenza, il primo cittadino ha inoltrato formale diffida a Telecom e Anas per i disservizi del giorno prima.
Per il sindaco di Acri, “questa incresciosa situazione si protrae da oltre dieci anni (ed interessata da molteplici segnalazioni) per la presenza di cavi, tubi e fili della rete telefonica ed internet non interrati e alla portata di tutti, sul ciglio della strada e nelle cunette o poggiate semplicemente sul terreno, a rischio rottura e manomissione a causa di eventi naturali (incendi, temporali, fulmini) o per mano dell’uomo, come in quest’ultima situazione”.
Quindi la diffida “a una definitiva soluzione della criticità evidenziata, al fine di evitare il periodico ripetersi di tale disservizio, provvedendo all’interramento dei cavi telefonici in questione”.