Platea

Luigi Proietti detto Gigi, documentario-evento di Edoardo Leo, solo al cinema

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Accolto molto favorevolmente alla presentazione ufficiale avvenuta nell’Ottobre scorso alla Festa del Cinema di Roma, si potrà vedere solo al cinema e solo da Giovedì 3 a Mercoledì’ 9 Marzo prossimi Luigi Proietti detto Gigi, una settimana di celebrazione e un omaggio ad uno dei più grandi, poliedrici artisti dello spettacolo italiano.

Un film-documentario-evento pensato, voluto, realizzato e diretto da Edoardo Leo, scritto insieme a Marco Bonini, il quale ha collaborato praticamente a tutti i suoi film; ad un altro suo frequente collaboratore il regista ha affidato le musiche originali: Jonis Bascir, attore e compositore. Leo lo ha anche prodotto insieme la Italian International Film della famiglia Lucisano e Rai Cinema, la distribuzione è curata da Nexo Digital.

Il lavoro di Edoardo Leo è durato tre anni ed è partito dalla volontà originaria di realizzare un documentario sullo spettacolo teatrale A me gli occhi, please, portato in scena da Proietti nel 1976 al Teatro Tenda di Roma, un one-man-show che ha sovvertito le regole del modo di fare teatro. L’idea di partenza si è poi modificata in ciò che è diventata durante lo svolgersi del lavoro e, naturalmente, con la sopraggiunta scomparsa di Proietti.

Il racconto si snoda attraverso le testimonianze di amici, familiari, colleghi che hanno avuto l’occasione di lavorare con lui i quali delineano il profilo del mattatore nelle sue diverse sfaccettature: quelle note al pubblico, quelle nascoste, quelle più intime travisate dalla sua maschera. Le figlie Carlotta, attrice e Susanna, scenografa e poi Renzo Arbore, suo grande amico, Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Fiorello, Paola Cortellesi, Nicola Piovani e numerosi altri ci accompagnano in una vera e propria esperienza emozionale, una irripetibile occasione per conoscere la sua vita, la sua storia, il segreto della sua inarrivabile verve artistica. Ci si immerge in una narrazione fatta di materiale inedito, di cavalli di battaglia indimenticabili, di scene di repertorio rarissime e, soprattutto, di una intensa intervista al protagonista, la sua ultima.

Il regista dichiara di aver voluto fare “un autentico viaggio allo scopo di svelare chi c’era dietro l’uomo di spettacolo, posando lo sguardo su una carriera infinita piena di fatti artistici diversissimi tra loro ma tutti egualmente importanti”. Ha spulciato in quasi 60 anni di carriera: Gigi è stato attore di cinema, teatro e televisione, cantante, cantastorie, è stato ancora comico, conduttore televisivo, doppiatore, direttore del doppiaggio, direttore artistico, regista, Maestro.

Leo conclude dicendo che “davanti a Proietti non si era mai davvero colleghi, amici o altro: si restava sempre spettatori!”.

Werner Altomare


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