Platea

1981 – 2021 Ricomincio da tre di Massimo Troisi festeggia 40 anni

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Nel mese di Marzo del 1981 usciva sul grande schermo Ricomincio da tre, opera prima di Massimo Troisi, geniale artista annoverato tra i maggiori esponenti della tradizione teatrale e cinematografica Partenopea a fianco di nomi altisonanti come Scarpetta, De Filippo, De Curtis.

Massimo era nato a San Giorgio a Cremano, ultimo di sei figli, già da piccolo fu scelto da una multinazionale per la pubblicità di alimenti per bambino. Il teatro è stato da sempre la sua passione, sia come scrittura che come interpretazione, che è sfociato poi nel cabaret, con il trio La Smorfia allestito insieme al suo amico d’infanzia Lello Arena e ad Enzo De Caro.

A metà degli anni 70 la Rai RadioTelevisione Italiana stava ristrutturando i propri palinsesti ed era alla ricerca di volti nuovi e di nuove espressività artistiche, nuovi format, sperimentazioni allo scopo di svecchiare l’offerta dei programmi. Enzo Trapani e Giancarlo Magalli, regista e autore di Non Stop, notarono il trio e decisero di inserirlo nella trasmissione in onda sulla Rete1.

Non Stop il cui sottotitolo era Ballata senza manovratore, fu un programma rivoluzionario per l’epoca: per la prima volta uno spettacolo di varietà era privo del presentatore/conduttore, figura che fino ad allora era stata ritenuta indispensabile a unire i vari momenti dello show. Qui, invece, gli skecthes, le canzoni e i balletti si susseguivano ininterrottamente gli uni agli altri con un moderno, sapiente gioco di luci e inquadrature. Quel programma fu una vera e propria fucina di talenti fino a quel momento sconosciuti come Carlo Verdone, Marco Messeri, Zuzzurro & Gaspare, I gatti di Vicolo Miracoli, I Giancattivi e La Smorfia, naturalmente. Anche molti giovani interpreti musicali sono passati davanti a quelle telecamere, uno fra tanti: Pino Daniele, il quale, proprio dietro le quinte di Non Stop strinse la profonda amicizia che lo ha legato a Massimo Troisi, divenuta lunga collaborazione artistica.

La bravura e la simpatia del trio Troisi-Arena-De Caro, attrasse l’attenzione di alcuni produttori cinematografici, ma Massimo rifiutò le parti che gli venivano proposte, finché non giunsero Mauro Berardi e Fulvio Lucisano che gli offrirono l’occasione di scrivere e dirigere un film tutto suo. Così nacque Ricomincio da tre.

Il film, ambientato tra il suo paese d’origine del dopo terremoto e Firenze, è stato sceneggiato da Troisi insieme ad Anna Pavignano conosciuta anche lei a Non Stop, con la quale ha avuto una lunga relazione sentimentale e una importante collaborazione artistica: insieme a lei ha scritto le sceneggiature di altri 4 film che è culminata nella candidatura all’Oscar per Il Postino. Oltre alla Pavignano, Troisi ha portato con sé dall’esperienza televisiva, naturalmente Lello Arena che interpreta l’amico Raffaele, Marco Messeri nel ruolo di uno squilibrato e Pino Daniele che ha scritto la colonna sonora. Il ruolo del protagonista Gaetano è interpretato dallo stesso Troisi; nel cast anche la debuttante co-protagonista Fiorenza Marchegiani che è Marta fidanzata di Gaetano, Lino Troisi nel ruolo del padre, Renato Scarpa in quello dell’ingenuo Robertino.

Il film, imbottito di esordienti, è uscito in sordina e senza molte aspettative in una sala cinematografica di Messina, perché nessuno lo voleva, soprattutto da Roma in su per il timore che il dialetto Napoletano, in cui è stato recitato quasi interamente, non venisse capito. Da lì è partito un tale rapido successo da farlo diventare la pellicola di maggior incasso di quell’anno che ha anche battuto, con 43 settimane consecutive, il record di permanenza in sala. La produzione aveva speso per la realizzazione 450 milioni e ha incassato circa 14 miliardi delle vecchie lire.

Anche la critica ha apprezzato molto, attribuendo diversi premi al film e anche a Troisi, il quale ha ottenuto la Grolla D’Oro, Il Globo D’Oro,  3 David e 3 Nastri d’Argento come sceneggiatore, regista esordiente e attore.

Ricomincio da tre a distanza di 40 anni, mantiene pressocché intatti il fascino, la poesia, il divertimento di un film scanzonato che contiene ancora diversi spunti di riflessione e che vale la pena di essere rivisto.

Werner Altomare


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